25/03/2013 Nadia ha scritto
Sono una signora di 57 anni sono nata a Verona e ci sono stata per
tanti anni. Conosco la parrocchia di Pellaloco grazie a mio padre
che sin da quando ero bambina ho spesso sentito parlare di un
fatto che ora racconterò perché riguarda proprio don Rodolfo
Ridolfi.
Ho una sorella di 55 anni, il fatto risale a quando lei è nata, quindi
siamo nel 1957.
Aveva pochi mesi quando ha iniziato a non dormire più sia di
giorno che la notte, solo se era in braccio dormiva, come la
mettevano nella culla o nel lettone incominciava a urlare come se
fosse in preda a chissà quali dolori. I miei genitori pensavano a
capricci e allora la lasciavano strillare, ma la mamma mi racconta
che la piccola diventava persino scura in volto da tanto che
piangeva. La fecero visitare da più di un medico ma non risultava
avere nulla di anomalo. Questa situazione è andata avanti per parecchi giorni, non ricordo bene quanti, ma so che una notte la
mamma in preda allo sfinimento la prese e la buttò in fondo al letto,
per fortuna mia sorella si fermò senza cadere, trattenuta dalla
sponda di legno. Ovviamente mio padre si arrabbiò moltissimo ma
la situazione era seria, capì il gesto insano fatto da mia madre e
che bisognava fare qualcosa. Mio padre aveva sentito parlare di un
parroco, appunto a Pellaloco, che aveva aiutato diverse persone a
risolvere i loro problemi, e quindi chiese informazioni, e qualcuno
gli disse di andare a trovare questo prete, magari portando con se
qualcosa della bambina. Andò con due camicine di mia sorella, gli disse come stavano le
cose e il parroco prendendo in mano le camicine e poi battendogli
una mano sulla spalla disse a mio padre stai tranquillo vai a casa
che tua figlia sta bene e non ha nulla. Come mia madre mise una camicia a mia sorella questa cominciò
a dormire e lo fece per tre giorni e tre notti, la svegliavano solo per
darle il latte ma lei mangiava con gli occhi chiusi e non si svegliava.
Avevano perfino paura che non si svegliasse più, invece poi le cose
cambiarono e si comportò come qualsiasi neonato, prese i ritmi
giusti e di notte si mise a dormire sia nella culla che nel letto dei
miei genitori. Mamma e papà non sapevano cosa pensare ma di certo l’aiuto di
Don Rodolfo è stato determinante. Preferisco rimanere in anonimato ma assicuro che questa storia è
vera, non avrei motivo di mentire, prova ne è che sono venuta a
sapere di questa iniziativa per ricordare questo parroco leggendo
il foglietto affisso alla bacheca sul muro esterno della chiesa. Non so se sono credente, sicuramente non praticante perché non
vado spesso in chiesa, ma da qualche anno quando ho dei momenti
difficili, penso sempre a quello che ha fatto mio padre e chiedo il
suo aiuto, allora mi sento voglia di pregare restando sola, vengo
qualche momento in questa parrocchia che ovviamente non è la
mia, ma voglio venire nel luogo dove tanti anni prima è venuto
anche mio padre e questo mi fa sentire bene. Ho voluto lasciare questa testimonianza anche perché sono certa
che se papà fosse ancora vivo l’avrebbe sicuramente fatta lui.
il giorno 08/02/2014 Marco ha scritto:
Santa Rita mi ha sempre aiutato nella mia vita personale e
universitaria, tutte le volte in cui l’ho invocata. Pregatela con
fiducia, ne avrete immensi benefici spirituali e materiali.
06/06/2014 Franco ha scritto:
Non ho conosciuto di persona don Rodolfo ma nia nonna materna
Orsola che ha avuto modo di conoscerlo mi aveva parlato del suo
carisma e dei suoi poteri: Don Rodolfo e’ una figura
di parroco che mi affascina e quando vado in chiesa a Pellaloco ,
sento il bisogno spirituale di andare al cimitero per pregare
sulla sua tomba
Saluti Franco.
16/08/2014 anonimo ha scritto:
Io solo da pochi anni ho iniziato a visitare la tomba di questo santo
sacerdote, però ne ho sempre sentito parlare da mia madre che ne
aveva ottenuto grazie in anni ormai remoti. Posso solo dire che
ogni volta che faccio visita torno a casa sicuramente rinfrancato.
18/09/2014 Antonella ha scritto:
Sono una collega di lavoro di Anna G, la mia vita è un libro dalle
mille avventure, accompagnata ogni giorno dal miracolo della vita
di aver Gesù nel cuore.
Mi chiamo Antonella, ho compiuto 50 anni, mamma di due figli di
Fabio 23 anni e Miriana 19 anni, vedova da 7 anni e convivo con
una malattia autoimmune, farmaci pesanti e terapie ecc. ecc..
Desidero raccontare un episodio che mi è capitato in questi giorni,
mia figlia Miriana si è diplomata a luglio come perito aziendale in lingue, cercava lavoro, per me era un grosso pensiero come x tutti,
diciamo che tolta anche la sua parte di reversibilità diventava tutto
più difficile economicamente. Parlando al lavoro con l’Anna non so in che modo mi ha iniziato a
raccontare di Don Rodolfo era il 15 settembre, Nel pomeriggio Miriana riceve una telefonata per un colloquio di
lavoro. Ho pregato chiedendo l’intercessione di Don Rodolfo. Al
mattino mia figlia le ho detto il posto “è tuo”. Tra le 4 persone
convocate è stata scelta lei e con il percorso dovuto verrà assunta
a tempo indeterminato, visto che l’impiegata dovrà licenziarsi per
motivi familiari. Mai disperare nella vita e a pensare che 6 mesi fa un mal
funzionamento dell’ automatismo parcheggio macchine al lavoro
mi ha causato un infortunio da dover intervenire chirurgicamente;
oggi invece ha dato lavoro a mia figlia, la sua ditta si occupa di
questo. Le vie del Signore sono infinite, bisogna solo crederci ed avere
perseveranza, grazie al Signore, alla Madonna, ai Santi S. Rita di
Cascia, S. Padre Pio, S. Papa Paolo Giovanni II, a Roberto mio
marito, il colloquio l’ha fatto il 17 settembre “S. Roberto”, a tutte
le persone che mi vogliono bene e non, che hanno pregato per me
e la mia famiglia. Ringrazio immensamente a Don Rodolfo che è entrato nella mia
vita in un momento in cui mi sentivo tanto provata e lui mi ha fatto
capire ancora una volta che non sono e non sarò mai sola.
26/11/2014 Andrea ha scritto:
Con il cuore pieno di riconoscenza, ringrazio il mio caro amico G.
F. per avermi fatto conoscere Don Rodolfo Rodolfi, che ascolta
sempre le mie preghiere.
15/11/2019 Silvia di Colognola ai Colli
Io sottoscritta Silvia desidero far conoscere un episodio legato alla mia famiglia che ha coinvolto don Rodolfo Ridolfi. Negli anni '50 mia mamma Emilia, soffriva di ripetuti episodi di pleurite, anche molto seri. Durante uno di questi episodi, la mamma si era aggravata e il medico condotto doveva quotidianamente toglierle l'acqua dai polmoni con una siringa. La situazione ben presto precipitò: il medico disse al marito che non c'erano più speranze di salvarla. Il marito, disperato, si recò da don Rodolfo Ridolfi, suo grande amico e padre spirituale, da cui si recava tutta la famiglia regolarmente per assistere alla messa domenicale. Don Rodolfo, dopo aver ascoltato le parole disperate del mio papà, lo rassicurò dicendogli di tornare a casa fiducioso e sereno perché Emilia si sarebbe salvata e il medico, il giorno seguente, non avrebbe trovato neanche una goccia d'acqua nei suoi polmoni. Durante quella notte fu necessario cambiare due materassi perché la mamma espulse tantissima acqua dal suo organismo. Il mattino successivo il medico venne per visitare la paziente, che lui aveva data per persa........ Quando, dopo ripetuti tentativi di estrarre l'acqua, vide che non ne usciva neanche una goccia, disse: "Emilia, sei stata miracolata!" La mamma non si ammalò più di pleurite ed è vissuta fino a cento anni!!! Don Rodolfo aveva compiuto il miracolo! Da allora tutta la nostra famiglia, ancora di più, si legò al santo sacerdote e tuttora noi tutti nutriamo una grande devozione nei suoi confronti.
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